ALLE PORTE DEL SILENZIO
Vago
su
luccicori di pioggia,
su lame
spuntate di sole,
sullo
scroscio di luna
che mi
porta lontano
mentre io
sto qua,
a
rintuzzare i venti
di foglie
disperse,
a
raccogliere briciole
di sguardi
di un mondo
veloce,
mentre io
io voglio
star qua
a stanare i
ricordi,
e bruciarli
felice
sull’ara
del dio
a cui
dedico tutto.
E chiudo la
porta
dietro ai
miei passi,
perché io
lo so bene
che di qua
non ritorno:
avvolto
nell’ombra
di strade a
me ignote
imbocco
respiri
sperduti di
nebbia,
cavalcando
le onde,
le rapide
onde
di una
musica strana
che
scompiglia
vibrante
i
capelli e la mente
per dirmi
che io
io devo
star qua
a guardarmi
allo specchio
per scovare
le stelle
nascoste
qui dentro
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