HANNO DETTO DI ME (RASSEGNA STAMPA)
Entusiastiche reazioni internazionali alla pubblicazione (eventuale) del mio testo ineguagliato dal titolo:
"Come un mollusco dopo un temporale"
“Se questo
libro rappresenta un esempio del livello intellettivo medio dei terrestri,
oserei affermare, certo di non essere smentito, che i nostri piani per
l’invasione e la conquista di quello strambo pianeta non incontreranno molti
ostacoli”
--Gen. Grafixant Gudramantix, “La spia
marziana”, rivista bimestrale, Baselga di Pinè, Giugno 1947
“Archeologicamente
parlando, non trovo niente da ridire su questo testo; beninteso, se si
supponesse redatto da un pithecanthropus erectus mentre si dondolava sulle
liane della foresta vergine di Giava, intento a guardarsi da pantere e pitoni”
---Prof. Otto Ingelmann, “Revue scientifique
des enfants” Palma di Montechiaro, data non riportata
“Onorevoli
amici, stimati colleghi, ci troviamo di fronte a un evento epocale: un libro
che ci permette una cospicua quantità di osservazioni sulle svariate e
molteplici aberrazioni della mente umana, universo sconosciuto ma da oggi,
grazie al testo di questo picchiatello, un po’ meno. E’ un grande passo avanti
per la ricerca psichica e un grande giorno per tutti noi”
---Sir Alphonse Sleazeball, “Journal of the psychic research society”
London, 1897
“A livello sismologico, i dati in nostro
possesso non ci consentono al momento di ipotizzare l’esistenza di un nesso fra il recente e
devastante sommovimento tellurico e la pubblicazione di questo testo. E’ un
dato incontrovertibile, tuttavia, che l’epicentro del terremoto corrisponde
esattamente alla posizione in cui è situato lo stabilimento tipografico che ha
stampato il libro”
---Prof.ssa
Limbezia Valtub, “Ipotesi kafkiane” periodico regionale, tiratura limitata a 6
copie, gennaio 2007
“Vi sono
calamità naturali che per la loro assoluta imprevedibilità e la loro rovinosa
distruttività venivano classificate dalle compagnie assicurative statunitensi –
almeno fino a non troppo tempo fa - come “Atti di Dio”, consentendo loro, mediante questa sorta di
escamotage, di evitare un astronomico
esborso per coprire i danni; cosa che sarebbe stata catastrofica, per non dire
letale, per i loro bilanci. Orbene, cosa dobbiamo fare noi, disarmati e nemmeno assicurati, davanti a questa calamità intellettuale che ci
è capitata tra capo e collo, la pubblicazione di quell’infame libello dal
titolo inopportuno “Come un mollusco agitato dal vento”? Infausto evento che in
nessun modo possiamo registrare come “Atto di Dio” - semmai il contrario, poiché è del tutto
evidente che qui Dio – o chi per lui- non c’entra assolutamente nulla, ma
c’entra purtroppo un irresponsabile che si diverte a tormentare con la penna il
disavveduto lettore che gli può occasionalmente cadere nelle grinfie. In linea
con quanto detto prima non possiamo di certo invocare la giustizia divina né
reclamare per costui l’ordalia del fuoco, anche se siamo certi che
l’Inquisizione, ai suoi tempi, ne avrebbe fatto polpette. Interverrà il
classico paladino giustiziere per porre fine a questo obnubilamento cerebrale?
Non ci rimane che augurarcelo di tutto cuore, viste le poche alternative a
nostra disposizione”
----Leopolda Zatterotti Passè, da “Lunario e
stradario”, rivista di moda, Annecy, 22/2/22
“Parbleu,
c’est le chose le plus idiot que j’ai lu dans ma vie”
----Honorè del Balzac, “Le Figaro” 13 Aout
de 1850 (quelque jour avant de mourir: il se peut que ce livre a causè sa mort
)
“Io dico vuoi
no legge qvesto: pericuolo di morte, dà?”
---- Borislav Chiknowskji, “Le pietre di Pietroburgo” anno non
specificato: intorno all’anno Mille e non più mille.
“Quest’uomo è
un genio: il genio del male”
----Porfirio Vinciguerra, “La gazzetta di
Scandicci” 17 Maggio 1950
“Noi siamo
fatti della stessa sostanza dei sogni; ma costui, in tutta evidenza, sfugge
ampiamente a questa regola”
----Bill Shakespeare, “The Stratford-on-Avon
Bulletin”, 17 Novembre 1589
“Cari amici,
vorrei parlarvi di colui che più danni ha fatto per l’attività cerebrale della nostra generazione di chiunque altro:
un gagliardo affabulatore afflitto dalla devastante sindrome di Peter Pan,
delle cui nefaste implicazioni voi siete ben coscienti, come delle tremende
ricadute psicologiche sul tessuto sociale odierno che ciò inevitabilmente
comporta. Perciò vi metto in guardia un’ultima volta, anzi vi scongiuro: state
lontani da “Come un mollusco agitato dal vento” se ci tenete alla vostra salute
mentale”
---Professor Carl Gustav Jung, dagli atti di
una conferenza a Locarno, marzo 1937
“Da un punto
di vista rigorosamente scientifico, dovrei dire che questo scervellato
costituisce un caso clinico del tutto eccezionale e senza precedenti; e quando,
se mai succederà, potremo esaminare la sua testa si scoprirà che la sua scatola
cranica non contiene assolutamente niente”
---Diego De la Plata Escasa, podologo, da
“Avanguardia medica dell’Isonzo” rivista mensile, Corfù, 8 settembre 1943
“L’atrofizzazione
della massa cerebrale non è un fenomeno sporadico, come invece si crede
nell’opinione comune. La casistica clinica di questa condizione mentale,
erroneamente ritenuta rara, è tutt’altro che scarsa, e offre anzi ampia
documentazione, che ne suggerisce una diffusione in misura, che, pur non
essendo quantificabile in termini assoluti, di certo non è contenuta quanto si
potrebbe pensare. E’ d’uopo perciò isolare i casi più conclamati della sintomatologia da cui si evince tale
condizione, per approfondirne lo studio nelle sue manifestazioni più
palesemente riscontrabili e poter così approntare, in un futuro forse neanche
troppo lontano, gli strumenti scientifici più idonei per la prevenzione di
questa irreparabile condizione clinica. A questo scopo, a tutti i nostri
studenti di medicina verrà sottoposto il testo “Come un mollusco agitato dal
vento”, che costituisce un precedente di incomparabile valore scientifico e al
tempo stesso un’opportunità adeguatamente praticabile per procedere a livello
sanitario nel serrato programma di attuazione di tale prevenzione”
----Dott.ssa Alfonsina Fumagalli Pestalozzi
Sbroccati, dalla rivista “Bistecche e segreti” edita dall’Associazione medica
“Eulalia Torricelli da Forlì”, Aprile 1960
“Qui da noi al Polo Nord si sentiva – e
devo dire dolorosamente – la mancanza di un testo di un così elevato livello
intellettuale come questo, incisivo ed elegante, per sopperire al desolante
vuoto ideologico lasciato dall’inopinato ridimensionamento demografico del
deserto dei Tartari. Ne raccomando caldamente la lettura a tutti gli sceicchi
del mondo arabo e al sindaco di Benevento. Ma, pensandoci bene, anche a mio
cognato Gaetano e a sua figlia Mimì”
-Prof.ssa
Pandemica D’art, da “Gli effetti dei carotaggi artici sul campo gravitazionale
terrestre in relazione alla transumanza delle renne lapponi e ai movimenti
migratori delle gallinelle d’acqua”, su “L’eco della Finlandia”, Winnipeg,
Marzo 1887
“Un grande affresco postmoderno, una
sarabanda di personaggi e interpreti, un improbabile carosello di registi,
kebabbari e primedonne; un colorito assortimento di varie ed eventuali, che
rievoca i fasti maliziosi delle “Mille e una notte del varesotto” e le
atmosfere lunari delle fiabe neoclassiche di Terenzio Varrone. Enigmatico e
fluorescente, nonostante l’indubbio fascino dell’orrido che emana, rimangono i
puntini di sospensione fra il pollice alzato e la falce della mietitrice di
anime. Cui prodest? E’ la domanda che noi tutti, angosciosamente, ci poniamo
dopo la lettura di questo libro; si ritiene, non si sa se a ragione o a torto,
che l’unica giustificazione per questo testo sia di arrecare gravi disturbi
psichici al lettore e alterarne in maniera permanente l’equilibrio mentale.
Prendete me per esempio: dopo la lettura ho dovuto prenotarmi dallo psicanalista.”
-Baronessa
Tolleranza Zero di Casa Frattocchie, curatrice della rubrica letteraria de “La Voce
di Forlimpopoli”, Dinazzano vicentino (PA) Aprile 2028
“I don’t understand, io non capire voi
italiani. Perché non limitarvi a mangiare pizza e suonare il mandolino invece
che scrivere libri che don’t understand nothing, non si capire niente, my God!
Letto questo libro mi ha fatto vedere i green rats, i sorci verdi. Lo
psichiatra detto me che tutto normale, don’t worry baby, non ti preoccupare, è
normale che i topi siano verdi. Allora io fatto piccola indagine su di lui,
small investigation you know, e scoperto che è un alieno di Zeta Reticuli: là
tutti gli animali sono verdi. Farò un’interpellanza alimentare, no, I mean,
parlamentare, per eliminare questo libro dalla faccia di terra ed esiliare il
mio psichiatra dal pianeta”
-Don
Bass, “The Milwaukee Observer” organo ufficiale del parlamento del Minnesota, Alba tragica 1999
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